sabato 19 dicembre 2009

Qui Brescia

Zarneri (Mpi) sull'aggressione a Berlusconi
lunedì 14 dicembre 2009
Diego Zarneri, il bresciano vice-segretario nazionale di Movimento per l'Italia con Daniela Santanchè, era presente a Miano alla manifestazione organizzata dal Popolo della Libertà per l'apertura del tesseramento ed era con Santanchè a pochi metri da Silvio Berlusconi proprio mentre il premier è stato colpito al volto.
Due le dichiarazioni. La prima sulle parole del premier Silvio Berlusocni che ha annunciato pubblicamente l'accordo raggiunto per le prossime elezioni amministrative con Movimento per l'Italia. “Avevamo già siglato l'accordo con un incontro con i coordinatori del Pdl Ingnazio La Russa e Denis Verdini, ieri il premier ha voluto sottolinearlo e ci ha invitato sul palco della manifestazione. Il Popolo delle Libertà cresce in consensi e siamo lieti di partecipare anche Noi con il nostro contributo. Contributo che sarà di contenuti e di valori, proprio quando all'interno del pdl stesso 'qualcuno' li sta abbandonando".
La seconda è una dichiarazione-testimonianza: “Ero poco distante dal presidente Berlusconi proprio mentre Tartaglia lo colpiva al volto. Ho sentito il tonfo, poi il premier accasciarsi e il suo volto coprirsi di sangue. Sono rimasto scioccato, Berlusconi non ha detto una parola mentre la bocca gli si riempiva di ancora di sangue. Anche Daniela si è spaventata e ha cercato di avvicinare il premier che è stato subito circondato dalla sicurezza. Poi si è scatenato il putiferio e per poco non si è rischiato il linciaggio dell'aggressore. E' stata un'aggressione vigliacca. Chi semina odio attraverso i media, vedi Santoro e Travaglio, chi attraverso la politica, e parlo di Di Pietro e compagnia, ha generato nei confronti del Premier una caccia all'uomo. Si interroghino sulle conseguenze delle loro parole, chiedano scusa a Berlusconi e all'Italia intera”.

giovedì 17 dicembre 2009

nuovo volantino


Giornale di Brescia del 17/12/2009

Comunicato stampa


OGGETTO: DONAZIONE DI UN CROCEFISSO AL SINDACO DI PASSIRANO IN SEGNO
DI PROTESTA ALLA MANCATA ATTIVAZIONE PER LA TUTELA DEL SIMBOLO NELLE
AULE SCOLASTICHE.
In seguito alla bocciatura della mozione presentata nel consiglio comunale del
23/11/2009, da parte della lista “Passirano Comune Federale Lega Nord PdL”, nella
quale si chiedeva alla Giunta ed al Consiglio Comunale di intervenire presso le
Autorità Scolastiche Locali perché non aderissero alle pressioni, di varia provenienza,
per la 'eliminazione del Crocefisso ' dalle aule delle nostre Scuole il “Movimento per
l’Italia – Daniela Santanchè” e la lista “Il Vero Centro-Destra” prendono posizione.
Diego Zarneri, Vice-segretario nazionale del Movimento per l’Italia, presente alla
manifestazione organizzata dalla sezione passiranese afferma “Proprio in questi
giorni mentre l’Europa perde la sua identità culturale affidando alla sentenza di una
corte il giudizio sulle proprie radici e sui propri simboli, l’avvicinarsi del Natale ci
offre l'occasione per aprire una riflessione sulla deriva relativista della società
moderna. Al centro del ragionamento dobbiamo porre il riconoscimento di
fondamenta culturali certe e riconosciute del nostro continente, capisaldi alla base
dell’evoluzione culturale dello stesso e della genesi dei suoi valori tradizionali: la
religione cristiana, il diritto romano e la filosofia greca”.
Romano Turra, della lista Il vero Centro – Destra ritiene che “il voto contrario da
parte della lista “Insieme per Passirano” viene giustificato dal fatto che non sia di
competenza del Comune intervenire in merito, ma riguarda esclusivamente il mondo
della Scuola.
In quanto riteniamo che il Crocefisso non sia solamente un simbolo confessionale e
religioso ma ha anche un valore Sociale e Culturale, un caposaldo delle nostre
origini abbiamo deciso di donare al Sindaco un Crocefisso che possa essere appeso
nella sala consiliare”.
Massimo Milini, responsabile passiranese de Il Movimento per l’Italia prosegue
dicendo “La Croce è un simbolo universale che ha insito fin dalle sue origini i
sentimenti di tolleranza, di fratellanza, di aiuto ai poveri ed ai bisognosi, ai diritti
delle donne, rispetto del fratello, delle varie etnie e religioni, ai diritti civili, della legalità e dunque trova pieno spazio all’interno della sala consiliare.
In questo modo comprenderemo se la maggioranza di centro sinistra ha motivazioni diverse da quelle espresse in sede di consiglio per non affrontare l’argomento”.
Fabio Faustini, coordinatore politico del Movimento per l’Italia Brescia, conclude “In questo modo presto nel nostro laicissimo Stato Italiano la Chiesa Cattolica sarà destinata, con buona pace anche dei nostri politici locali, a diventare da Chiesa tradizionalmente tollerante in Chiesa faticosamente tollerata.
Di questo passo toglieremo il Crocefisso perché disturba la vista degli altri, toglieremo il suono delle Campane perché disturba l'udito degli altri; toglieremo il Presepio perché non fa parte della storia degli altri, toglieremo la Croce Rossa perché chi riceve un soccorso potrebbe essere disturbato dal simbolo; svenderemo in tal senso la nostra identità”.
Gli esponenti dei movimenti con i simpatizzanti consegnano al Sindaco Daniela Gerardini un crocefisso con l’invito ad esporlo in sala consiliare quanto prima.
Nota: in seguito all’assenza non segnalataci del Sindaco per motivi istituzionali il dono viene consegnato all’assessore Francesco Pasini con l’invito di consegnarlo nelle mani del Sindaco quanto prima.

Brescia Oggi del 13/12/2009

sabato 24 ottobre 2009

C'è ancora una maggioranza?

Sembrerebbero autorevoli e veritiere le voci di malumori che interesserebbero il gruppo consiliare "insieme per Passirano".
A confermarlo ci sarebbe una lettera inviata al sindaco in cui quattro consiglieri richiederebbero alcune verifiche all'interno della maggioranza, non avendo preso visione di questa lettera perònon ci è dato sapere le effettive cause che hanno spinto alla stesura di questo documento; pare certo che venga richiesto un reimpasto della giunta e un maggiore coinvolgimento di tutti i consiglieri di maggioranza.
Questi probemi che dovranno essere affrontati dal sindaco al fine di continuare a garantirsi la compattezza del proprio gruppo però non può che danneggiare, a nostro avviso, la nostra realtà territoriale in quanto si corre il rischio di avere uno stallo dell'attività amministrativa in attesa della risoluzione del problema interno alla maggioranza.
E' anche vero che se lo strappo pare così marcato, come voci di corridoio interne alla stessa amministrazione confermerebbero, anche una eventuale risoluzione potrebbe lasciare cicatrici permanenti che con 5 anni di amministrazione davanti potrebbero inficiare sul proseguire del progetto di questa maggioranza.
Vista la situazione tutt'altro che idilliaca all'interno del centro sinistra mascherato ci chiediamo se abbia senso continuare in un clima di disgregazione all'interno delle componenti appartenenti al centro destra; forse oggi più che mai sarebbe il caso di sedersi ad un tavolo per appianare le pseudodivergenze e iniziare a costruire una vera alternativa ed evitere di fare un'altro regalo ad un centro sinistra che è sempre più vicino alla capitolazione.

venerdì 2 ottobre 2009

Il 25 ottobre che faranno?

Alle ultime amministrative il riciclare oltre che nella raccolta differenziata è entrato anche nelle liste candidate, tanto è che la famosa lista insieme nel centrosinistra si è magicamente tramutata in insieme per Passirano.
Al suo interno una serie di candidati che hanno ampliamente negato di essere tesserati di partiti politici, oggi queste persone sono elette all'interno del consiglio comunale in quella lista che pur essendo legata ad un passato di centro sinistra oggi si definisce civica perchè rappresentata non solo da persone con un chiaro orientamento politico di parte.
Ora se così fosse vero potremmo escludere che tutti i consiglieri eletti vadano a votare il 25 alle elezioni primarie del Pd in quanto se questo si verificasse allora la lista "civica" sarebbe altro che un PD mascherato (cosa che a noi pare palese).
Non ci resta che aspettare il 25, curiosare ai seggi preposti e vedere se chi ci aspettiamo di vedere passi solo per fortuita casualità da quelle parti.

mercoledì 23 settembre 2009

Zarneri: «La mia verità sul caso Santanchè»

Tratto dal Bresciaoggi del 22/09/09

Una contusione a una costola e una prognosi di venti giorni. E' il bollettino medico della giornata movimentata che domenica ha visto protagonista Daniela Santanchè, mentre stava /manifestando contro l'uso del Burqa davanti al Teatro Ciak di Milano, dove si stava svolgendo la festa islamica per la fine del Ramadan. Al fianco della leader del Movimento dell'Italia c'era anche il vice segretario del partito, il bresciano Diego Zarneri, che ha assistito all'aggressione.
«Eravamo lì - ha spiegato Zarneri - per chiedere alla polizia che venisse rispettata la legge 152 del 1975, che vieta di nascondere la testa. Era un pretesto per aiutare le donne islamiche a liberarsi dal burqa. Non è vero - precisa - che abbiamo tolto il velo alle donne musulmane presenti, con loro non abbiamo avuto nessun contatto». I manifestanti del Movimento dell'Italia avevano con sè uno striscione che ricordava la tragedia di Hina e di altre donne vittime. «Mentre Daniela Santanchè - ha proseguito Zarneri - stava parlando con i dirigenti della Digos presenti, un musulmano ci ha minacciati di morte. Altri quattro hanno divelto un cartello stradale. Un altro ha lanciato pugni nel vuoto andando a colpire la Santanchè, che poi si è accasciata a terra». Diversa la versione dei responsabili del centro islamico, che vogliono denunciare la Santanchè.

martedì 22 settembre 2009

Comunicato stampa

MOVIMENTO PER L’ITALIA

COMUNICATO STAMPA 21.09.2009

OGGETTO: Dichiarazioni del Vice Segretario DIEGO ZARNERI presente alla manifestazione anti burqa in cui è stata

aggredita Daniela Santanchè

Ieri, mentre stavamo protestando fianco a fianco contro l’uso del burqa davanti al Teatro Ciak a Milano insieme al Movimento per l’Italia, Daniela Santanchè è stata aggredita.

Non dobbiamo avere paura di dire le cose come stanno, di dire che c’è una cultura che non rispetta la sacralità della vita, che concepisce la femminilità come una forma di schiavitù. Che giustifica le percosse fisiche e psicologiche sulle donne in nome di un maschilismo che pretende di imporsi come modello culturale anche in Occidente.

Noi ci chiediamo come mai il movimento femminista occidentale non parli di questo gravissimo disagio ma si concentri su altre tematiche considerate conquiste sociali, come l’aborto.

Crediamo invece che la prima vera conquista sia quella di veder rispettata la dignità della donna, che si concretizza innanzitutto con considerarle persone. Sembra assurdo dover ripetere oggi questi concetti, ma se guardiamo alla situazione in cui vivono queste donne, possiamo capire che non è così, anzi, che sono pochissime le voci che si innalzano in loro difesa. Per paura o per miopia ideologica. Oppure per superficialità, per quieto vivere.

Invece, per capire questa realtà, come in tutte le cose, bisogna partire dall’evidenza, dall’osservazione, dal dato di fatto. Non ci inventiamo teorie sul mondo musulmano, ma ci immergiamo nella vita concreta, pratica e quotidiana di queste donne, per potervi raccontare testimonianze vere ed autentiche. Afferma Daniela: «c’è una città parallela nelle nostre città, una città sommersa che vive di vessazioni e di abusi. Ma anche di solitudine e silenzi. Circondate da famigliari, parenti, vicini di casa che osservano, giudicano e controllano, alle donne musulmane che non vogliono piegare la testa e cercano di ribellarsi non restano molte vie d’uscita».

Cosa si è fatto fino ad ora in Italia per andare incontro a questa sofferta solitudine? Ancora troppo poco, perché la nostra stessa giurisdizione è piena di cavilli che abbandonano la donna al proprio destino. La poligamia, ad esempio, è un reato solo per i cittadini italiani, quindi per le musulmane valgono le leggi del paese d’origine.

Davvero le violenze subìte da queste donne non ci riguardano? Davvero non ci riguarda una legge, quella del Corano, che sancisce l’inferiorità giuridica e sociale della donna? Una legge che condanna le ragazze a matrimoni forzati e quelle che li rifiutano ad essere giustiziate? E che trova legittimo anche l’assassinio, da parte dei parenti, di una donna che è stata vittima di violenza sessuale perché ha scalfito l’onore della famiglia? Per non parlare poi dell’infibulazione, una pratica che fa venire i brividi solo a descriverla. E da bresciano parlo con la vicenda di Hina Salem ancora viva nei ricordi...

Ecco allora che di fronte a queste ingiustizie non ci stiamo a tacere, a fare del buonismo, a parlare di dialogo a senso unico: il dialogo è possibile ma può esistere solo nel momento in cui a dialogare sono entrambe le parti, non quando vi è solo un Occidente senza coraggio e senza orgoglio, che ha paura di dire chi è e di farsi rispettare.

Il relativismo culturale è invece un’ideologia che cerca di minimizzare il problema, di tollerare chi non ci tollera, di nascondere la testa sotto la sabbia perché ci fa comodo e perché in fondo si ha paura. Questa paura ci impedisce di dire che non è vero che tutte le culture sono uguali. Ma bisogna ricominciare a dirlo, a bucare la vetrina del politicamente corretto, ad affermare l’esistenza di diritti non negoziabili, ad affermare che esistono dei principi intoccabili, come la sacralità della vita e la libertà.

La sinistra, che ci tiene tanto a dichiararsi avanguardista e progressista, non si rende conto di mantenere delle posizioni ideologiche antitetiche, quando imperterrita continua a gridare allo scandalo dell’intolleranza culturale. Questi intellettualini si indignano, parlano di nazismo, di disuguaglianza, di furore antislamico, però non si fanno alcuno scrupolo ad attaccare la Chiesa cattolica, a schernire Ratzinger o i vescovi. Al di là delle bandiere politiche, i pacifisti non si rendono conto che l’unica pace che riescono a raggiungere con il loro solidarismo è quella dei tanti mariti musulmani che possono continuare ad applicare indisturbati il loro dispotismo. Ma queste donne non vogliono essere abbandonate a loro stesse, ci chiedono di combattere, e a noi questa battaglia appassiona molto perché – come afferma la Santanchè - «non vogliamo che le domande di aiuto vengano ancora una volta soffocate nell’abbraccio tra le mediazioni della politica e le rivendicazioni del fondamentalismo».

La questione dei diritti umani dev’essere affrontata in quanto categoria della persona, e non ridotta a categoria della politica; bisogna che la storia venga riscritta su dati oggettivi e non ideologici, come invece si è cercato di fare frantumando l’identità nazionale. Come vice segretario del Movimento, auspico che il popolo italiano, e quindi ognuno di noi, recuperi i valori che hanno sempre contraddistinto l’Occidente, perché solo allora potremo veramente creare un dialogo forte, senza complessi di inferiorità.

Diego Zarneri

Vice segretario Nazionale MPI

domenica 20 settembre 2009

Protesta contro il burqa: aggredita Santanchè

Video della manifestazione tenutasi contro l'uso del burqa


Milano - "Sono stata aggredita, colpita da un uomo con un braccio ingessato, gettata a terra e dopo andrò in ospedale per vedere se ho una costola rotta". Lo ha detto Daniela Santanchè, leader del Movimento dell’Italia, che sta protestando contro l’uso del burqa davanti al Teatro Ciak, alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove si sta svolgendo una festa islamica per la fine del Ramadan. L’ex parlamentare ha scelto di protestare contro il volto coperto delle donne musulmane chiedendo il rispetto della legge 152 del 1975 che vieta di nascondere la testa.

L'aggressione "Verso le 9 mi hanno aggredita - ha spiegato - e mi hanno detto che sono una puttana, che domani sarò morta, che faccio schifo. Ma chi mi ha colpito, mi hanno spiegato le forze dell’ordine, è stato individuato. Un altro voleva usare contro di me un cartello stradale divelto". La Santanchè è riuscita per ora a entrare alla festa affermando che "qui siamo in Italia e non in un califfato". Poi, accompagnata da personale della Digos, ha potuto parlare con alcune donne che prendevano parte alla cerimonia. Quindi si è allontanata. La questura ha confermato che c’è stato un parapiglia tra alcuni partecipanti alla cerimonia e l’entourage della Santanchè.

Le cure Dopo l’aggressione subita in mattinata la Santanchè è stata accompagnata al pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli dove è stata sottoposta a visita medica e accertamenti radiografici. I sanitari hanno riscontrato contusioni toraciche estese con una prognosi di venti giorni.


giovedì 6 agosto 2009

Qualcosa cambia?

lunedì 27 luglio 2009

Consiglio Comunale

30 luglio 2009 ore 20.30
Sala Consiliare Passirano

mercoledì 22 luglio 2009

Quale futuro per il Centro Destra Passiranese?

E' passato poco più di un mese dall'elezione che ha visto la riconferma del centro sinistra, oggi mimetizzato da lista civica, e la frattura della compagine di centro destra che per vari motivi ha determinato il nostro supporto ad una lista non condivisa con pdl e lega.
Oggi con ancora ferite fresche da entrambi le parti riteniamo opportuno ripartire con l'ipotesi di un nuovo dialogo qualora c'è ne fosse la possibilità.
Intanto il nostro lavoro in veste di opposizione al centro sinistra sarà forte e chiaro nella speranza di vedere presto un amministrazione di centro destra valida e concreta.

nuove nomine nel MPI locale

La sezione locale del MPI ha espresso le nuove nomine dei responsabili territoriali, dopo il periodo di gestione nel periodo pre amministrativo di Fabio Faustini, chiamato a coordinare a livello provinciale il movimento della Santanchè, il successore espresso dalla sezione locale è Massimo Milini.
Il lavoro svolto continua attraverso una linea politica condivisa tra tutti i membri del gruppo e con il valore aggiunto di avere un ruolo importante anche sulla crescita del movimento sull'intera provincia.
A coadiuvare sul territorio è stato nominato un vice coordinatore Cristian Bani.

giovedì 16 luglio 2009

Palazzo Isimbardi assegnata al Movimento per l’Italia la delega all’Expo

Nel Consiglio provinciale di Milano ci sarà un nostro esponente con delega all’Expo. Un bel banco di prova che porteremo avanti con impegno.

domenica 10 maggio 2009

sabato 9 maggio 2009

La nostra posizione

Il movimento per l'Italia Passirano ufficializza il sostegno alla lista IL VERO CENTRO-DESTRA TURRA SINDACO.
Il progetto della lista nasce dalla cocente delusione di molte persone che insieme a noi hanno visto prevalere concetti partitocratici da prima repubblica con spartizioni dei posti secondo rigidi calcoli in base alle correnti di appartenenza.
Insieme a persone provenienti da altre forze politiche e dal mondo civile e del volontariato abbiamo deciso di far nascere una lista con chiari orientamenti politici ed ideologici di base senza dimenticare che nelle amministrative il vero peso lo fa la serietà della pesona che si candida e che è in grado di apportare nel più delicato ruolo di rappresentanza le proprie capacità.
Essere in grado di amministrare non vuol dire solo ragionare per slogan dettati dai partiti nazionali, i nostri concittadini hanno la necessità di sapere in che modo le persone amministreranno il bene più prezioso il proprio comune; non si può pensare che sia sufficiente la presenza del nome di un leader di un partito sulla scheda elettorale per ottenere i voti.
La lista IL VERO CENTRO-DESTRA TURRA SINDACO in cui alcuni nostri esponenti saranno candidati è la VERA possibilità di cambiamento, un progetto a cui crediamo e che speriamo venga sostenuto dai cittadini del nostro comune.

venerdì 8 maggio 2009

GAZEBO CON SORPRESA

Domenica 10 maggio

Piazza Europa
Passirano
Ore 9-12

GAZEBO CON SORPRESA

giovedì 7 maggio 2009

è necessario informare il ministero?

Leggo sul BresciaOggi del 7/05/09 la presentazione della lista Passirano comune federale e del loro candidato Sindaco.
Nella presentazione la candidata Elisabetta Migliorati (portando avanti le mani su un argomento che per loro è probabilmente scottante) l'articolo afferma "...dopo una lunga pausa dovuta alla non condivisione della scelta dello scudo crociato di divenire partito popolare, è rientrata in politica...".

Tralasciando che non riteniamo condivisibile che si dia la candidatura ad una persona che proprio recentemente è rientrata in politica, come affermato dallo stesso articolo, in quanto altre persone da tempo si sono prodigate per creare e tenere vivo il centro destra sul territorio di Passirano.
Secondo noi capacità e lavoro svolto sono alla base della meritrocazia anche in ambito politico.
Ora ci sorge un dubbio...

Il ministero dell'interno dice fesserie?
se andiamo al sito http://amministratori.interno.it/public_html/AmmIndex5.htm e apriamo uno dei file zip nel periodo tra il 1996 e il 1999 e con pazienza sfogliamo i vari comuni troviamo la scheda che riguarda il candidato che afferma di non aver mai aderito al partito popolare, certo però è altresi vero che la scheda relativa al suddetto consigliere riporta:
comune cognome nome provincia lista
PASSIRANO MIGLIORATI ELISABETTA BRESCIA BS POPOLARI

Ricordando che in quel periodo si stava già delineando l'orientamento a sinistra dei popolari come riportato da wikipedia "Gerardo Bianco, favorevole all'alleanza con le forze di centro-sinistra, si presentò con proprie liste, con il nome di Popolari (con un simbolo inedito: un gonfalone bianco con sopra disegnato il profilo di uno scudo), e in alcune regioni in coalizione con il patto per i democratici" e che a Brescia Mino Martinazzoli si candido nel 94 a sindaco sostenuto da PPI e PDS e che Forza Italia esisteva già a livello nazionale nel 1995.
Allora perchè la Signora Migliorati accetto' di candidarsi nella lista dei POPOLARI e non scelse allora di iscriversi in quel momento con coerenza a Forza Italia?
A noi non interessa la risposta, che dovrà però essere data agli elettori, e il post precedente afferma che abbiamo già tratto le nostre conclusioni .

giovedì 30 aprile 2009

Intese ovunque ma non a Passirano


Il movimento per l'Italia affiancherà in molte realtà nazionali il PDL e la Lega alle prossime elezioni amministrative, nonostante cio' visto che il rispetto del territorio è alla base del nostro movimento e i referenti sono in primis le persone che debbono valutare come approcciarsi alle elezioni ammministrative, non ci sarà alcun supporto da parte nostra alla lista che il PDL e la lega stanno tentanto di costruire.
La scelta è derivata dopo una serie di incontri avuti con il PDL locale dove il nostro gruppo, nonostante le nostre buone intenzioni, è stato criticato e mal gradito.
Non potevamo accettare come interlocutore un ex esponente del centrosinistra, oggi accasato nella compagine di Forza Italia, che avevamo attaccato e criticato in più di una situazione quando era amministratore per conto della lista "insieme nel centrosinistra".
Non potevamo accettare che la scelta del candidato sindaco piombasse dall'alto proposta da personaggi politici che non conoscono l'ambiente territoriale passiranese che propongono nomi in quanto "amici" e di metodiche illiberali per ottenerne il sostegno della base.
Ci sarebbero altre cose da denunciare, ma a questo punto non si trattano più di nostri problemi in quanto non possiamo condividere un percorso comune in un progetto amministrativo dopo questi presupposti.

martedì 14 aprile 2009

Domenica 19/04/09 Camignone


Domenica 19/04/09
Ore 9-12
Camignone Piazzale antistante la chiesa
GAZEBO MOVIMENTO PER L'ITALIA

lunedì 6 aprile 2009

Gli accordi sono fatti...e a Passirano?

giovedì 26 marzo 2009

MPI Passirano sbarca su facebook


Il movimento per l'Italia Passirano sbarca anche su facebook con un gruppo sul quale incontrarsi conoscersi e proporre idee per migliorare il proprio paese

Clicca sull'immagine in alto per visitare e iscriverti al gruppo

martedì 24 marzo 2009

Gazebo Passirano

Domenica 22/03/09
Gazebo a Passirano
CON LA GENTE, NOI CI SIAMO!












lunedì 9 marzo 2009

bresciaoggi 8/03/09

GIUSTIZIA. Petizione del Movimento per l’Italia lanciata a Brescia

Torregiani: «Sono per la pena certa»


Un bisogno di giustizia che diventa la ragione del vivere quando l’esistenza stessa è costretta su una sedia a rotelle per un fatto di sangue accaduto nel 1979. Sul finire degli anni di piombo, i Proletari armati per il comunismo, gruppo al quale apparteneva Cesare Battisti, colpiscono a morte un gioielliere, Pierluigi Torregiani e riducono all’invalidità il figlio Alberto che ora a distanza di anni porta avanti la sua battaglia per «rendere lo Stato italiano un vero Stato di diritto in cui chi ha commesso un delitto deve pagare fino in fondo la pena stabilita». Non la mera applicazione di condanne cieche. «Non si vuole mettere la gente in carcere e buttare le chiavi - dice Diego Zarneri vicesegretario nazionale del Movimento per l’Italia -. Con la nostra petizione chiediamo solo la certezza della pena, ma siamo tutti d’accordo con i progetti di recupero dei criminali. Chi esce dal carcere dopo aver scontato la condanna - aggiunge - deve essere un cittadino onesto».
La petizione del movimento è stata presentata ieri a Brescia. Nel MpI Alberto Torregiani è diventato responsabile nazionale del dipartimento giustizia all’interno di un contesto storico particolarmente «caldo». Non si parla più di terrorismo rosso o nero ma del senso di sfiducia che la gente nutre nei confronti dello Stato, sempre più spesso visto, secondo Torregiani, come soggetto debole e incapace di difendere gli onesti.
«È ora di finirla con gli sconti di pena, gli abbonamenti e le riformine - precisa Torregiani -. Non crediamo nell’aumento delle pene perché quello che prevede il codice penale è sufficiente. Si chiede di applicare fino in fondo la legge». Secondo Torregiani, l’Italia è diventata un paese che richiama delinquenti proprio per l’incertezza dell’applicazione del diritto. «Chi viene da noi sa che se commette uno stupro o una rapina nel giro di sei mesi è fuori dal carcere». Nella petizione popolare presentata dal gruppo di Daniela Santanchè i punti focali si concentrano in particolare sull’effettività della pena detentiva per reati di omicidio, lesioni personali gravi e violenza sessuale, con un inasprimento della sanzione nel caso in cui questi delitti siano compiuti nell’ambito familiare o contro minori, anziani, donne e conviventi. Nel testo della petizione si chiede che la concessione di benefici sia ridotta in modo significativo e tenga conto in via prioritaria delle imprescindibili esigenze di tutela della sicurezza e della incolumità delle persone offese.
L’Mpi propone inoltre l’introduzione di condanne per dolo o colpa grave a carico della magistratura. «Anche chi governa deve essere gente onesta senza condanne a carico - aggiunge Torregiani -. Altrimenti quale fiducia può dare ai cittadini?». Sul caso Battisti, una riflessione. «Lui, che in Italia dovrebbe scontare due ergastoli, è più tutelato delle persone oneste. Se l’ago della bilancia penderà in suo favore, la giustizia avrà perso».

domenica 8 marzo 2009

Articolo Giornale di Brescia 8/03/09


giovedì 26 febbraio 2009

Ero in guerra ma non lo sapevo


Sabato 7 Marzo 2009, alle ore 15.00 c/o la libreria Isengard in via Pace 7 a Brescia, Alberto Torregiani presenterà il suo libro-testimonianza "Ero in guerra e non lo sapevo" in cui rivive l’omicidio di suo padre Pierluigi Torregiani, il gioielliere ucciso il 16 febbraio 1979 dai Proletari armati per il comunismo, la formazione clandestina alla quale apparteneva il terrorista rosso Cesare Battisti.

Saranno presenti Diego Zarneri, Fabio Faustini e Roberto De Giuli.

info.
Telefono:
3402503683
E-mail:

martedì 17 febbraio 2009

ESPRIMIAMO SOLIDARIETÀ ALLA SINISTRA…

Potrà sembrare strano, ma la lettera al Direttore della sig.ra Maria Buizza del 26/01/09 trova ampia e piena
solidarietà da parte nostra e riteniamo sia da puntualizzare che questa è la realtà dell’amministrazione che
sta governando Passirano; il Consigliere soffre nel non potere essere se stessa dal punto di vista politico e
insieme a lei i suoi “compagni” di viaggio.
Il ritenere una semplice “bega” tra partiti la fallimentare gestione di questa amministrazione è però pura
ipocrisia.
Ci si rende conto tardi che l’insieme delle componenti di questa coalizione si sono mal sopportate durante
tutta la legislatura con il solo fine di mantenere il proprio status quo.
Le parole della sig.ra Buizza sono una dimostrazione tangibile di questo disagio ”... Forse per ingenuità, non
ci accorgevamo che lentamente, ma inesorabilmente, lo spirito che doveva unire la maggioranza diventava
sempre più debole e ad esso subentrava la paura. Paura da parte di chi ci dirigeva di perdere consensi,
paura di essere chiari verso la gente, paura di far sapere…” e testimoniano l’attaccamento alla poltrona
senza il minimo interesse verso i problemi reali dei cittadini; resistere a tutti i costi, sembra questo il motivo
conduttore di questa amministrazione.
Amministrare con la paura determina quella staticità gestionale che ha impedito alla nostra comunità di
poter sviluppare anche il più semplice dei progetti.
Il prendersi carico della gestione di un comune non comporta necessariamente proseguire a tutti i costi; ci
si può rendere conto di avere delle difficoltà. Salire su di un piedistallo, come ha fatto l’attuale
maggioranza, pensando di avere in mano la verità assoluta è stato un errore che non viene pagato dai
politici ma da tutti cittadini. I segni di apertura non sono indice di debolezza, ma di lucidità politica; questo
ci saremmo aspettati dalla maggioranza nei confronti di tutte le altre forze politiche. Purtroppo solo ora la
componente di sinistra si rende conto che il neo costituito PD, anche con la compiacenza di quest’ultima,
ha creato una staticità amministrativa determinando una gestione approssimativa del comune.
E’ troppo tardi per fare mea culpa e a giugno, nonostante il fallimento del progetto, pensano di
ripresentarsi, ma il loro quadro politico di desolante e completa disgregazione da origine a molteplici
perplessità.
E’ il caso di rimettere Passirano nelle loro mani?
Il cambiamento è ormai una necessità se vogliamo che il nostro paese possa guardare al futuro con
concretezza e serenità.

Massimo Milini
Neo Responsabile MPI Passirano
Fabio Faustini
Responsabile Politico MPI Brescia

lunedì 9 febbraio 2009

10 febbraio




Il 10 febbraio la Repubblica italiana celebra il “Giorno del Ricordo”, istituito dal parlamento per ricordare la tragedia degli italiani uccisi nelle foibe e l’esodo dall’Istria, di Fiume e dalla Dalmazia di 350.000 italiani che, rinunciarono nel secondo dopoguerra, alla propria terra per dignità, per dedizione, per sacrificio, per amor di Patria. Molti di questi erano sopravvissuti ai massacri dei comunisti iugoslavi del Maresciallo Tito: le foibe, voragini naturali carsiche in cui trovarono la morte oltre 12.000 nostri connazionali aventi la sola colpa di essere italiani.
Un genocidio che incominciò nel 1943 e continuò oltre la fine della guerra. Migliaia di nostri connazionali vennero presi dalle loro case e tolti all’affetto dei propri cari. Vennero trascinati sull’orlo delle foibe, legati a gruppi di venti con del filo spinato ai polsi e alle caviglie e gettati ancora vivi in queste cavità naturali profonde centinaia di metri, trascinati dal peso dei primi del gruppo ai quali veniva sparato a bruciapelo.
Fu così che le foibe istriane vennero trasformate dal terrore indiscriminato operato dai comunisti iugoslavi in un macabro cimitero senza croci per italiani.
Nel "Giorno del Ricordo" rinnoviamo la memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo di quegli italiani che abbandonarono tutto: case, averi, terreni, barche da pesca, pur di non trascorrere il resto della loro vita nel “paradiso” comunista di Tito.

mercoledì 28 gennaio 2009

Passirano e la raccolta differenziata

Giornale di Brescia 27/01/09
La raccolta differenziata «porta a porta», partita nei mesi scorsi a Passirano, anima il dibattito politico in vista delle prossime elezioni amministrative. In paese si è infatti costituita la sezione locale del «Movimento per l’Italia - Daniela Santanchè». Il responsabile è Fabio Faustini.
«Il gruppo - spiega Faustini - vuole essere fin da subito protagonista nel percorso che porterà al rinnovo del sindaco. A tal proposito riteniamo necessario interessarci fin da subito delle problematiche del paese». Prima tappa quindi i rifiuti. «Partiamo da un’analisi molto critica di una tematica che l’Amministrazione di centrosinistra ha fatto un proprio fiore all’occhiello: la nuova raccolta differenziata "porta a porta". Pur condividendo in pieno gli obiettivi del progetto, abbiamo analizzato a fondo la situazione organizzativa ed economica, a nostro avviso l’Amministrazione ha gestito con superficialità ed inadeguatezza il progetto, così determinando un aggravio dei costi e offrendo un servizio di livello non adeguato».
Sotto accusa la ditta che gestisce la raccolta, la Cogeme di Rovato. I problemi: costi e qualità del servizio. «Dalle nostre ricerche - continua Faustini - abbiamo scoperto che affidando l’appalto anziché a Cogeme ad altra ditta, per esempio alla cooperativa sociale "Solidarietà provagliese", si sarebbero potuti risparmiare quasi 200mila euro annui, godendo anche di servizi migliori: bidoni di dimensioni più adeguate alle abitazioni di piccole dimensioni, raccolte più frequenti, possibilità di smaltire il tetrapak. La cooperativa svolge da diversi anni la raccolta in Comuni limitrofi al nostro».
Il contratto avrebbe anche clausole «poco chiare». «Alcune clausole infatti renderebbero necessario un risarcimento da parte del Comune, per cifre vicine a 100mila euro annui per 5 anni, qualora a scadenza contratto (a fine 2010) decidesse di cambiare controparte. Ci pare assurdo che, nonostante il Comune fosse obbligato a chiedere il servizio alla Cogeme, non siano state effettuate altre richieste di preventivo e di metodica di gestione per concordare una diminuzione dei costi. Riteniamo si tratti quindi di una cattiva gestione dei soldi pubblici».
Sulla questione abbiamo contattato sia il presidente di Cogeme, Gianluca Delbarba, sia il sindaco di Passirano, Daniela Gerardini: entrambi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in merito.

martedì 27 gennaio 2009

La Frattura


Riportiamo la lettera al direttore del Giornale di Brescia del 26/01/08 in cui La Sinistra commenta dal suo punto di vista la situazione all'interno della maggioranza.


"Continuiamo a credere nella Sinistra"


lunedì, 26 gennaio 2009

Scriviamo questa lettera ai cittadini di Passirano perché possano capire motivazioni e storie delle scelte politiche che si stanno attuando. Scriviamo questa lettera a tutti coloro che vogliano leggere un frammento, tra i tanti raccontabili, di una Sinistra che cerca di sopravvivere nel caos politico e sociale che le si muove attorno; di una Sinistra che cerca se stessa, forse indebolita, forse debole ma - per sua stessa natura - tenace.

Dal 2004 Passirano è governato dal Centrosinistra: una maggioranza composta dagli allora Ds e dalla Margherita, uniti in un'unica lista denominata "Insieme per Passirano-Centrosinistra".

Una lista che si presentò alle elezioni con l'ambizione di governare segnando una svolta, con l'ambizione di essere il miglior governo possibile per il paese. Un'ambizione che ogni gruppo politico deve avere, un'ambizione sostenuta da un'indomita e indomabile passione politica che è la forza stessa di ciascuno. Nel 2004 vincemmo le elezioni, iniziammo a lavorare nonostante i fisiologici problemi, che di volta in volta emergevano. Quando la campagna elettorale finisce, l'entusiasmo viene ogni giorno messo alla prova dalle mille questioni che ci trova ad affrontare, questioni in cui si devono fare scelte importanti, scelte in cui il semplice alzare la mano decide del futuro di una comunità, ma anche della propria personale coerenza. Scelte in cui il dubbio di sbagliare attanaglia, ma in cui la responsabilità di governare impone di agire, decidendo a volte il male minore o - se si preferisce - il bene maggiore. La politica, quella vera, è anche questo: scegliere quando le opzioni sul tavolo impongono compromessi difficili e necessari; scegliere responsabilmente, ma lasciandosi guidare dall'ideale del Bene Comune.

Due anni fa la nascita del Partito democratico fu l'evento politicamente più difficile, personalmente più sofferto. I nostri partiti, le nostre legittime case si disgregarono: per i più vecchi si cancellava una storia vissuta; per i più giovani si cancellavano in un attimo le speranze di un futuro in cui costruire una Sinistra nuova, pur nell'eredità del suo passato. La costruzione del Partito democratico non fu una qualunque "bega di partito", non fu uno tra i tanti rimescolamenti politici: fu una cancellazione di storie. A Passirano le conseguenze furono immediate. La disgregazione dei Ds vide una dolorosa separazione: non tutti accettarono di fondersi nel Partito democratico, non tutti accettarono di cancellare la propria eredità. Ci attaccammo con le unghie e con i denti a ciò che rimaneva della Sinistra, cercammo di ricostruire qualcosa dalle macerie che c'erano dopo la costruzione del Pd. Prima ci fu Sinistra democratica, poi La Sinistra-L'Arcobaleno. Rimanemmo fedeli alla nostra maggioranza consiliare, pur costituendoci come gruppo interno ad essa. Chi legge voglia vedere tutto ciò come ciò che veramente fu: il tentativo di rimanere dentro la Sinistra, senza compromettere i nostri impegni elettorali; la volontà di continuare a fare politica per creare una nuova Sinistra ed al contempo la responsabilità di rimanere fermi, determinati a portare a termine le promesse per cui eravamo stati eletti. Abbiamo così continuato a lavorare nella maggioranza, in modo trasparente e chiaro, spiegando le nostre scelte politiche e sempre esprimendo la certa volontà di continuare nel lavoro amministrativo con la medesima determinazione. Forse per ingenuità, non ci accorgevamo che lentamente, ma inesorabilmente, lo spirito che doveva unire la maggioranza diventava sempre più debole e ad esso subentrava la paura. Paura da parte di chi ci dirigeva di perdere consensi, paura di essere chiari verso la gente, paura di far sapere, di far conoscere il lavoro amministrativo. Una paura che è stata il leit motiv di questa Amministrazione, una paura che non ha permesso di capire le istanze della gente, dei vari comitati nati in questi anni ed una paura che non ci ha permesso di continuare ad essere parte attiva della maggioranza. Additati come radicali quando abbiamo portato avanti la necessità di realizzare quanto avevamo promesso in merito alla partecipazione, guardati con sospetto quando chiedevamo documenti o spiegazioni particolari, ci siamo lentamente sentiti estranei a questa maggioranza, che ci vedeva come minaccia alla sua stabilità. Abbiamo resistito quanto potevamo e quanto era giusto per onorare gli impegni presi, mantenendo il nostro essere e la nostra dignità. Sì... quando non si è riconosciuti come protagonisti attivi nell'amministrare, ne va della propria dignità politica e della conseguente azione. A novembre ci è stato chiesto di portare in Consiglio Comunale una mozione sulla scuola. Da tempo questa richiesta era stata fatta da noi, e da tempo ci era stata data come risposta l'indifferenza. Comunque, accettammo il proposito della maggioranza, credendo di poter valutare insieme l'ipotesi di mozione attraverso il confronto politico necessario ad una coalizione quando deve stendere un documento comune. Purtroppo non fu così: a novembre il testo della mozione era già stato redatto dalla maggioranza, a noi si chiedeva solo di alzare la mano. L'assessore alla Pubblica Istruzione, membro del nostro gruppo consiliare, non era stato neppure consultato per quella mozione, per quel testo di mozione che additava i corporativismi all'interno della scuola e gli inutili sprechi in essa. Una mozione inaccettabile per i contenuti e per metodi con cui ci veniva proposta.

Il 10 dicembre l'assessore alla Pubblica Istruzione di Passirano si è dimesso a causa della constata impossibilità a collaborare attivamente con la maggioranza, che privava lui e il suo gruppo della possibilità di fare proposte politiche, possibilità che si concretizza solo quando in una coalizione c'è fiducia e rispetto delle reciproche idee e competenze. Oggi comunichiamo che il Gruppo consiliare "La Sinistra-L'Arcobaleno" (di recente denominato "La Sinistra per Passirano") si rende autonomo dal gruppo di maggioranza "Insieme per Passirano-Centrosinistra".

A giugno Passirano andrà a elezioni: avevamo l'illusione di poter creare un Centrosinistra unito, dal Pd alla Lista Civica. Abbiamo lavorato per mesi a questo progetto. Crediamo ancora che questa sia l'unica vera possibilità, ma con amarezza constatiamo che da un parte ci si muove verso il centrismo, dall'altra non si ha il coraggio di dirsi "di sinistra". Noi rimaniamo... Continuiamo a credere in una Sinistra nuova e onesta. Noi non ci vergogniamo di essere La Sinistra.

Maria Buizza
Coordinatrice di
Sinistra Democratica, Passirano
Gruppo Consiliare
"La Sinistra per Passirano"

domenica 25 gennaio 2009

Articoli Giornali



sabato 24 gennaio 2009

Gazebo Camignone

Gazebo Movimento per l'Italia
Camignone

Via Chiesa davanti alla sede delle associazioni
Domenica 25 Gennaio
ore 9-12.30

giovedì 22 gennaio 2009

A DESTRA. Nel Movimento per l’Italia

Vice bresciano
per Santanchè:
è Diego Zarneri

Sbarca anche a Brescia il Movimento per l’Italia fondato da Daniela Santanchè dopo le elezioni politiche del 2008 in cui era candidata premier. Torna nel vivo della battaglia politica l’ex di An e lo fa nominando vice segretario nazionale il bresciano Diego Zarneri, già candidato con La Destra, alle amministrative del Comune lo scorso aprile. «Il Mpi è un movimento e non un partito», precisa Zarneri che mette subito in chiaro l’obiettivo di riavvicinare la gente comune alla politica, anche attraverso il linguaggio e gli strumenti utilizzati dai giovani. «Siamo presenti su Facebook - dice Zarneri -. Vogliamo privilegiare i nuovi canali di comunicazione perché per noi i protagonisti sono i giovani». Al fianco del ventisettenne vicesegretario nazionale, un altro coetaneo: Fabio Faustini, candidato alla camera dei deputati e coordinatore politico per il Mpi di Brescia. «I giovani devono esserne parte integrante del movimento - spiega Faustini -. Anche l’iscrizione di un euro è simbolica e aperta a tutte le fasce sociali proprio per dare la possibilità a chiunque di unirsi a noi». Tre petizioni popolari del Mpi. «Per la certezza della pena - precisa Roberto De Giuli, responsabile della politica amministrativa -. Non vogliamo la giustizia sommaria alla Di Pietro, semplicemente chiediamo che chi commette reati sconti poi la pena intera, senza indulti, amnistie o riduzioni». Per dare una sforbiciata agli stipendi dei politici. E la lotta alla immigrazione clandestina «perché clandestinità significa microcriminalità e degrado sociale». Alleanze in vista delle amministrative primaverili? «Siamo vicini al Pdl, ma di alleanze si parla solo se ci sono tutte le condizioni», precisa Zarneri

sabato 17 gennaio 2009

Banchetto a Monterotondo

Domenica 18 Gennaio Ore 9-12.30
Gazebo con raccolta firme
Monterotondo via Cadorna
(vicino alla chiesa)

VI ASPETTIAMO

martedì 6 gennaio 2009

Il movimento per l'Italia critica l'amministrazione sulla raccolta differenziata

comunicato stampa

Con la presente si comunica l’attivazione sul territorio comunale di Passirano del gruppo facente capo al “Movimento Per L’Italia - Daniela Santanchè”.

Come responsabile è stato nominato il Dottor Fabio Faustini.

Il gruppo vuole essere sin da subito protagonista nel percorso che porterà i partiti del centro destra ad affrontare le imminenti elezioni.

A tal proposito si ritiene necessario interessarsi sin da subito le molteplici problematiche che i nostri concittadini sono costretti ad affrontare.

Nasce da qui la nostra prima osservazione che ci vede analizzare in modo molto critico una tematica che l’amministrazione di centrosinistra del nostro paese ha fatto un proprio fiore all’occhiello, LA NUOVA RACCOLTA DIFFERENZIATA GLOBALE PORTA A PORTA.

Pur condividendo in pieno gli obiettivi di tale progetto, abbiamo analizzato a fondo la situazione organizzativa ed economica da cui possiamo dedurre che l’amministrazione ha gestito con superficialità ed inadeguatezza il progetto determinando un aggravio notevole dei costi per i cittadini e offrendo un servizio di non adeguato livello.

Possiamo affermare ciò in quanto abbiamo fatto eseguire ad una ditta,la ”soliderietà Provagliese cooperativa sociale”, che offre gli stessi servizi di Co.Ge.Me., attuale detentrice dell’appalto di gestione dei rifiuti, che ci ha periziato la possibilità di poter risparmiare quasi 200.000 euro annui godendo di servizi anche migliori; quali bidoni di dimensioni più adeguate alle abitazioni di piccole dimensioni, raccolte più frequenti e possibilità di smaltire il tetrapak.

La ditta Solidarietà Provagliese svolge già da diversi anni il sistema di raccolta in comuni limitrofi al nostro che hanno ottenuto notevoli riconoscimenti in ambito nazionale in merito al riciclaggio dei rifiuti grazie anche alle sistematiche messe in atto da tale ditta.

E’ altresi necessario rendere noto che nel contratto concordato tra il Comune di Passirano e Co.Ge.Me. vi siano delle non chiare e specificate clausole che renderebbero necessario un risarcimento da parte del comune per cifre vicine a 100.000 euro annui per cinque anni qualora il comune a scadenza contratto 31/12/2010 cambiasse controparte offrente il servizio e nel caso in cui Co.Ge.Me non sia rientrata di spese di promozione del sistema e del costo del materiale con cui attuare la raccolta.

Ci pare assurdo che, nonostante il fatto che il comune fosse obbligato a chiedere il servizio alla ditta Co.Ge.Me, non siano state effettuate altre richieste di preventivo e di metodica di gestione al fine di

eventualmente concordare una diminuizione dei costi con Co.Ge.Me o attendere la conclusione del contratto esistente prima di affrontare il nuovo sistema di raccolta o ipotizzarne lo scioglimento anticipato.

L’amministrazione di centro sinistra dimostra per l’ennesima volta di non avere le caratteristiche fondamentali al fine di poter governare con serietà il nostro comune.

Concludiamo facendo presente che se moltiplichiamo il divario presente dal punto di vista economico nel nostro comune con quelli degli altri comuni che ricevono lo stesso servizio dalla società che lo offre al nostro ci troviamo di fronte a spese importanti che ogni singolo amministratore dovrà spiegare ai propri elettori.

lunedì 5 gennaio 2009

I pezzi persi


Non è bello guardare quello che succede nel giardino del vicino, ma per fare una analisi politica importante dobbiamo notare che nell'attuale maggioranza ci sono cambiamenti importanti che vanno presi in considerazione per renderci conto che la situazione è alquanto peculiare.
Chiunque può notare dal sito del comune che la giunta ha visto l'ennesimo rimpasto che ha portato alle dimissioni dell'assessore Avanzini e che vedono le deleghe da lui precedentemente avute andare al Sindaco.
Una frattura importante all'interno dell'amministrazione tra la componente del PD e la sinistra che saremo curiosi di vedere che ripercussione avrà nelle elezioni amministrative di giugno