lunedì 9 marzo 2009

bresciaoggi 8/03/09

GIUSTIZIA. Petizione del Movimento per l’Italia lanciata a Brescia

Torregiani: «Sono per la pena certa»


Un bisogno di giustizia che diventa la ragione del vivere quando l’esistenza stessa è costretta su una sedia a rotelle per un fatto di sangue accaduto nel 1979. Sul finire degli anni di piombo, i Proletari armati per il comunismo, gruppo al quale apparteneva Cesare Battisti, colpiscono a morte un gioielliere, Pierluigi Torregiani e riducono all’invalidità il figlio Alberto che ora a distanza di anni porta avanti la sua battaglia per «rendere lo Stato italiano un vero Stato di diritto in cui chi ha commesso un delitto deve pagare fino in fondo la pena stabilita». Non la mera applicazione di condanne cieche. «Non si vuole mettere la gente in carcere e buttare le chiavi - dice Diego Zarneri vicesegretario nazionale del Movimento per l’Italia -. Con la nostra petizione chiediamo solo la certezza della pena, ma siamo tutti d’accordo con i progetti di recupero dei criminali. Chi esce dal carcere dopo aver scontato la condanna - aggiunge - deve essere un cittadino onesto».
La petizione del movimento è stata presentata ieri a Brescia. Nel MpI Alberto Torregiani è diventato responsabile nazionale del dipartimento giustizia all’interno di un contesto storico particolarmente «caldo». Non si parla più di terrorismo rosso o nero ma del senso di sfiducia che la gente nutre nei confronti dello Stato, sempre più spesso visto, secondo Torregiani, come soggetto debole e incapace di difendere gli onesti.
«È ora di finirla con gli sconti di pena, gli abbonamenti e le riformine - precisa Torregiani -. Non crediamo nell’aumento delle pene perché quello che prevede il codice penale è sufficiente. Si chiede di applicare fino in fondo la legge». Secondo Torregiani, l’Italia è diventata un paese che richiama delinquenti proprio per l’incertezza dell’applicazione del diritto. «Chi viene da noi sa che se commette uno stupro o una rapina nel giro di sei mesi è fuori dal carcere». Nella petizione popolare presentata dal gruppo di Daniela Santanchè i punti focali si concentrano in particolare sull’effettività della pena detentiva per reati di omicidio, lesioni personali gravi e violenza sessuale, con un inasprimento della sanzione nel caso in cui questi delitti siano compiuti nell’ambito familiare o contro minori, anziani, donne e conviventi. Nel testo della petizione si chiede che la concessione di benefici sia ridotta in modo significativo e tenga conto in via prioritaria delle imprescindibili esigenze di tutela della sicurezza e della incolumità delle persone offese.
L’Mpi propone inoltre l’introduzione di condanne per dolo o colpa grave a carico della magistratura. «Anche chi governa deve essere gente onesta senza condanne a carico - aggiunge Torregiani -. Altrimenti quale fiducia può dare ai cittadini?». Sul caso Battisti, una riflessione. «Lui, che in Italia dovrebbe scontare due ergastoli, è più tutelato delle persone oneste. Se l’ago della bilancia penderà in suo favore, la giustizia avrà perso».

domenica 8 marzo 2009

Articolo Giornale di Brescia 8/03/09